Gioielliere aggredito in casa ma la rapina fallisce

SANT’EGIDIO – Hanno atteso che rientrasse in casa, in piena notte, nascosti nel giardino, e lo hanno colpito due o tre volte alla testa con una spranga: ma A.T., gioielliere di 63 anni, ha resistito e messo in fuga i suoi aggressori, sicuramente due ma forse anche tre. Il loro obiettivo era duplice: derubarlo della sua Mercedes 500 coupè e di quanto di prezioso aveva in casa. Ha lottato e ha costretto gli aggressori a fuggire, ma ha riportato ferite lacero-contuse alla testa che sono state suturate con 30 punti. Ne avrà per un mese. I carabinieri indagano ma intanto questa mattina, alle prime luci dell’alba, hanno fermato a un posto di controllo sul lungomare di Martinsicuro due clandestini albanesi: Danjel Slamaj, 25 anni, e Besmir Barjamaj, 23 anni, in macchina avevano la refurtiva di due colpi in appartamento effettuati poco prima nel centro truentino. Il bottino, oro e preziosi per oltre 1.500 euro, è stato recuperato. Sarebbero stati arrestati per concorso in furto ma il reato è diventato di rapina impropria perchè uno di loro ha tentato la fuga e ha aggredito un brigadiere della pattuglia di Martinsicuro, che ha riportato ferite guaribili in una settimana. Condotti in caserma, hanno indicato quale fosse il loro domicilio: e qui i carabinieri, in collaborazione con quelli del nucleo operativo di Alba Adriatica, hanno trovato un altro albanese clandestino, Endokli Borakaj 28 anni, e una cittadina ceca, Petra Metilikova, 24 anni. Nascondevano due chili di marijuana e 15.000 euro in contanti, frutto della ricettazione della merce e della vendita delle dosi di droga. Sono finiti in carcere anche loro ma per detenzione a fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Si sospetta che possano essere loro i componenti della "batteria" che ha colpito nella notte a Sant’Egidio ferendo il gioielliere.